In questi giorni si parla molto dei Jesus People. Il movimento spirituale tra gli hippy (i figli dei fiori) durante gli anni ‘60 e ‘70. 

Il “risveglio” era così grande che la copertina della rivista TIME il 12 giugno 1971 presentava un Gesù “capellone” con la scritta JESUS REVOLUTION (La rivoluzione di Gesù). Solo 5 anni prima, l’8 aprile 1966, il TIME portava una copertina molto diversa: “Dio è morto?”. Dio stesso aveva risposto con un clamoroso: “No!” 

Tanti uomini di Dio stanno profetizzando una nuova rivoluzione di Gesù. Un’ondata di giovani che porteranno il Vangelo alla nuova generazione. I “new Jesus People”. Questo ci “spinge” ad imparare alcune importanti lezioni dal passato, per non ripetere gli stessi errori. 

Non possiamo permetterci di perdere questo momento santo, dato lo stato della nazione e il disperato bisogno di un massiccio risveglio spirituale. 

ERRORI DA EVITARE

Due si distinguono prontamente. I leader cristiani hanno ignorato il grido e la fame spirituale di un’intera generazione. La chiesa non è riuscita a vedere la profonda ricerca spirituale nel cuore dei cosiddetti “ribelli”. 

Molti leader cristiani in quel momento hanno visto l’ovvio e l’esterno: la ribellione, l’ascesa del femminismo estremo, la nascita del movimento LGBTQ, la decadenza e l’immoralità – mentre non hanno visto la fame spirituale che bruciava in questi giovani cuori. 

La domanda è se oggi avremo noi la saggezza per accoglierli dove si trovano, aiutandoli a incontrare veramente il Signore mentre lo Spirito li convince di peccato e li cambia.

Avremo la pazienza di riconoscere che provengono da background diversi e, in molti casi, sono totalmente privi di nozioni bibliche? Cammineremo sia nella grazia che nella verità? 

Oggi dobbiamo riconoscere che dietro l’apparenza e l’ovvio, c’è fame di giustizia, desiderio di un mondo migliore, desiderio di appartenenza, ricerca di autenticità e altro ancora. 

La chiesa non era pronta per la massiccia raccolta di hippy, radicali e ribelli. C’erano troppo pochi padri spirituali (e madri), c’era troppo poco discepolato e non c’erano abbastanza otri nuovi per il vino nuovo. 

Quei leader che hanno colto l’attimo, come il pastore Chuck Smith in California, hanno cavalcato l’onda per decenni, dando vita a un nuovo potente movimento evangelistico.

Quei leader che non hanno colto il momento hanno perso centinaia di anime. 

Parlavo ieri con uno dei responsabili della tenda “Cristo è la risposta”. Missionari che provengono da quel movimento dei Jesus People. 

Mi spiegava come una buona parte della chiesa italiana inizialmente era molto distante da loro. Alcuni addirittura hanno alzato muri di divisione.  C’era diffidenza e sfiducia verso “i giovani della tenda”. 

Grazie a Dio, non è stato per tutti così. Alcuni pastori hanno letto oltre le apparenze. Hanno cominciato a comprendere il desiderio e il movimento di Dio. I frutti, dopo tanti anni, sono evidenti: centinaia e centinaia di persone hanno conosciuto Cristo grazie a loro lavoro evangelistico e missionario. L’adorazione e il modo di evangelizzare sono  completamente cambiati grazie anche a loro esempio e devozione. 

LA SFIDA OGGI

La Generazione Z (nata dal 1995 al 2010) è molto diversa da tutte le altre generazioni. Generazione digitale, porno-nativa e fragile. 

Sicuramente, nel processo, ci sarà bisogno di aiuto e correzione ma non possiamo buttare via il bambino con l’acqua sporca.

Siamo pronti per la prossima raccolta di anime? 

Sarà diverso da qualsiasi cosa abbiamo visto prima, il che significa che dobbiamo pregare e chiedere saggezza a Dio ora. Rendere contemporaneo il nostro approccio tenendo ferme le verità del Vangelo.

Quei giovani che sembrano i più intolleranti, ribelli e persi saranno usati da Dio. Lo capiremo solo se abbiamo occhi spirituali.

Impariamo la lezione dal passato per non ripetere gli stessi errori.

Dio ci benedica,
Antonio Morra