In alcuni ambiti Cristiani c’è la tendenza di “incastrare” tutti gli avvenimenti moderni di un certo spessore nei testi Biblici.

Una pratica antica che purtroppo molto spesso ha portato a grossi errori specialmente quando si tratta di letteratura apocalittica e profetica.

Ho letto sui social alcuni post e articoli che interpretavano la presente invasione Russa verso l’Ucraina citando le profezie di Ezechiele. 

Molti hanno tradotto e stanno citando le parole del Tele-evangelista Pat Robertson: “Vladimir Putin è ‘spinto da Dio’ a invadere l’Ucraina”. Infatti “è andato in Ucraina, ma non è quello il suo obiettivo finale. Il suo scopo è quello di muovere guerra contro Israele”. Secondo Robertson, tutto questo fu profetizzato da Ezechiele nei capitoli 38 e 39, più di 2.500 anni fa.

Robertson non è stato l’unico ma preferisco non fare altri nomi perché non è quello lo scopo di questo breve articolo.

In netto contrasto, uno dei miei preferiti dottori e studiosi dell’Antico Testamento Michael S. Heiser ha twittato: “L’idea che Ezechiele 38 e 39 riguardino la Russia o un’invasione Russa non ha letteralmente alcun merito in termini di esegesi”. (L’esegesi si riferisce all’interpretazione accurata delle Scritture).

PRINCIPE DI ROSH (RUSSIA)?

Per chi non conoscesse questi versi, sono i famosi versi che parlano della battaglia di Gog e Magog.

Il Dr. Michael Brown nel suo articolo a riguardo spiega:

In primo luogo, Ezechiele 38 non dice nulla sulla Russia, direttamente o indirettamente, nonostante alcune traduzioni che recitano: “Figlio d’uomo, volgi la tua faccia verso Gog del paese di Magog, principe di Rosh, Mescek e Tubal, e profetizza contro di lui” (La Nuova Diodati).

Principe di Rosh viene interpretato da alcuni come principe della Russia e quindi in questo caso Putin.

La traduzione corretta, come riconosce la stragrande maggioranza delle traduzioni moderni e non solo, è questa: “Figlio d’uomo, rivolgi la tua faccia verso Gog del paese di Magog, principe sovrano di Mesec e di Tubal, profetizza contro di lui  (NR2006).

L’ebraico qui legge n’si rosh, che potrebbe potenzialmente significare “il principe di Rosh” (come se Rosh fosse un nome di luogo) ma è meglio tradotto come “principe sovrano/capo”.

Tuttavia, anche se si potrebbe sostenere che il testo ebraico significa “principe di Rosh”, lo studioso di Ezechiele Daniel Block sottolinea i problemi. (Questo sarà un po’ tecnico per alcuni lettori):

“L’identificazione popolare di Rosh con la Russia è incredibilmente anacronistica e si basa su un’etimologia errata, poiché le somiglianze assonanti tra Russia e Rosh sono puramente accidentali. Nel XIX secolo alcuni studiosi associarono Rosh a Rûs, una tribù scita che abitava le montagne del Tauro settentrionale, secondo scritti bizantini e arabi. I recenti tentativi di equiparare Rosh a Râshu/ Rêshu/Arashi negli annali neo-assiri sono più credibili, tranne per il fatto che il luogo così chiamato si trovava molto a est, al confine tra Babilonia ed Elam, e non avrebbe avuto nulla a che fare con Mesec e Tubal. Questa interpretazione è anche difficile (sebbene non impossibile) dal punto di vista grammaticale. Se Rosh deve essere letto come il primo di una serie di nomi, la congiunzione dovrebbe precedere Mesec.’ Di conseguenza, il principe, capo di Mesec e Tubal, combina il titolo regale preferito da Ezechiele con una designazione gerarchica, aggiunta che serve a chiarire il precedente termine arcaico. Il punto di Ezechiele è che Gog non è solo una delle tante figure principesche anatoliche, ma il leader tra i principi e su diversi gruppi tribali/nazionali”. (New International Commentary on the Old Testament, Ezekiel 25-48, 434-435).

In secondo luogo, Meshech e Tubal si riferivano a nazioni che si trovavano in quella che oggi è la Turchia, quindi anche estranee alla guerra in corso.

Naturalmente, l’argomentazione è che la guerra si amplierà, coinvolgendo molte altre nazioni, alcune delle quali sono menzionate in Ezechiele 38:5-6. Personalmente credo che la Bibbia predice una guerra finale contro Israele, in cui il Signore combatterà e alla fine distruggerà gli invasori. Questo è scritto più chiaramente in Zaccaria 12 e 14, così come in Ezechiele 38-39.

Il linguaggio di Ezechiele è chiarissimo, dicendo a queste nazioni: “Dopo molti giorni tu riceverai l’ordine; negli ultimi anni verrai contro il paese sottratto alla spada, contro la nazione raccolta in mezzo a molti popoli, sui monti d’Israele, che sono stati per tanto tempo deserti; ma, fatta uscire dai popoli, essa abiterà tutta quanta al sicuro”.

Ma non ci sono prove che l’attuale invasione della Russia sia correlata a queste parole, né ci sono prove che la Russia sia menzionata in questi capitoli.

FORSE

Potrebbe essere che, negli anni a venire, vedremo una coalizione di nazioni venire contro Israele, con la Russia in testa (o, almeno, partecipando). È possibile. E potrebbe essere che, quando arriverà quel giorno, guarderemo indietro a Ezechiele 38-39, almeno come descrizione a grandi linee di ciò che sta accadendo? Forse.

Ma in questo momento, non ci sono assolutamente prove scritturali che colleghino Ezechiele 38 all’invasione Russa dell’Ucraina.

Dio ci benedica,
Antonio Morra