Una nuova ricerca commissionata da LifeWay Kids ha intervistato 2.000 genitori Cristiani che hanno figli di età compresa tra 18 e 30 anni. 

L’obiettivo del progetto era scoprire quali pratiche genitoriali erano comuni nelle famiglie dove i giovani sono rimasti nella fede. Cosa ha influito sul loro sviluppo morale e spirituale? Quali fattori sono emersi?

Partiamo da un dato importante: il 50% dei figli dei credenti (negli Stati Uniti) lascia la fede Cristiana quando arriva ad un’età adulta. In Italia non abbiamo un ricerca specifica, ma credo che le statistiche siano molto vicine a quelle di tutto il mondo occidentale.

La ricerca ha indicato che i bambini che sono rimasti fedeli da giovani (identificandosi come cristiani, condividendo la loro fede, facendo parte di una chiesa, leggendo la Bibbia e così via) sono cresciuti in case dove certe pratiche eravamo presenti:

LETTURA DELLA BIBBIA

Il fattore più importante è la lettura della Bibbia. I bambini che crescono con questa pratica pongono un fondamento molto solido per il loro futuro. Conoscendo la Bibbia riescono a navigare le sfide etiche e morali che la società ci impone.

Conoscendo la Bibbia rafforzano la loro identità come figli di Dio e seguaci di Cristo.

PREGHIERA & SERVIZIO IN CHIESA

Una costante comunione e intimità con Dio nella preghiera è un fattore indispensabile nella crescita spirituale. I figli che sono cresciuti in un’ambiente impregnato di preghiera hanno sviluppato tale “disciplina” spirituale.

Pregare con loro è importantissimo già dalla tenera età. Ringrazio mia moglie che è una campionessa in questo. Ogni mattina immerge nostro figlio Martin nelle lodi e preghiera. Martin emula e “riposa” sotto le ali dell’Altissimo.

Il terzo fattore è il servizio in chiesa. Non si parla solo di partecipare ai culti e alle riunioni ma di essere parte attiva con il servizio (quando raggiungono un’età adatta).

L’abitudine di servire gli altri nella chiesa e nella comunità ha formato questi ragazzi in un modo che ha impedito loro di identificarsi semplicemente come “consumatori” che vanno in chiesa, ma invece come contributori dell’opera di Dio.

CANZONI CRISTIANE

Questo punto forse vi sorprenderà ma chi conosce la nuova generazione è consapevole del potere della musica nella loro vita. 

Cantare la verità della Parola di Dio rafforza la fede. 

I testi delle canzoni permiano le menti e rafforzano pensieri santi e giusti. 

Certo non tutta la musica cosiddetta “Cristiana” è veramente tale, ma c’è tanta ricchezza di artisti che sono teologicamente solidi e con una vita devota davanti a Dio. 

CULTURA! NON SOLO PROGRAMMI

Partecipare a campeggi, riunioni, conferenze, scuola domenicale è fondamentale ma solo se accompagnati da una cultura presente già in famiglia di preghiera, lettura della Bibbia e servizio in Chiesa.

È la cultura della famiglia e della chiesa che integrano bambini e giovani nelle discipline spirituali.

Notevole, nella ricerca, anche l’impatto dell’esempio dei genitori di leggere la Scrittura, prendere parte al servizio in chiesa, condividere la propria fede e chiedere perdono dopo aver peccato. In altre parole, più si modella la vita cristiana, più è probabile che i figli rimangono nella fede.

L’esempio: l’arma più potente che abbiamo!

MISSIONE

Coinvolgere i propri figli nel condividere la fede è un altro punto fondamentale. Rendere la nostra fede viva e degna di essere condivisa. 

Ricordo la gioia e partecipazione di mio figlio Martin quando, alcune settimane fa, insieme con mia moglie ci siamo recati in piazza per condividere la fede con i passanti e distribuire alcuni volantini con un messaggio di speranza. Ricordo la sua vocina dolce mentre poneva ai passanti il volantino aggiunto dalle parole: “Prendi, Gesù ti ama”.

Aggiungerei, anche se non è presente nella ricerca, l’importanza di imprimere nei nostri figli una visione globale e cosmica del Vangelo. Gesù ama tutte le nazioni, tutte le razze, tutte le etnie e non siamo parte di questo glorioso piano.

AMICI CRISTIANI

I bambini, gli adolescenti ed i giovani hanno bisogno di amici. Hanno bisogno di partecipare alla scuola domenica e alle riunioni strategicamente pensate per la loro età. In quel contesto si possono formare amicizie vere e durature.

Un ragazzo che si sente solo in chiesa comincerà a cercare altrove. La solitudine è uno dei più grandi mali di questa era. 

Dobbiamo facilitare queste interazioni tra ragazzi. Frequentate coppie della chiesa che hanno figli dalla vostra stessa età, questo aiuterà a consolidare i rapporti.

CONLUSIONE

La mia famiglia non è assolutamente una famiglia perfetta ma stiamo cercando di implementare tutto questo. Io sono cresciuto in questo ambiente dove mia madre e mio padre ci hanno dato l’esempio di una vita dedicata all’opera di Dio, alla preghiera e alla lettura della Parola di Dio.

Ricordo con tanto affetto i nostri “culti familiari” dove mio padre condivideva le storie della Bibbia e poi tutti a turno ci rivolgevamo a Dio in preghiera.

Sono consapevole che nonostante queste pratiche, alcuni figli scelgono di allontanarsi dalla fede e da Dio. Sono consapevole che non tutto è automatico ma allo stesso confidiamo in Dio e nelle sue promesse. 

Gospel Coalition, riportando su questa ricerca, chiede ai suoi lettori delle domande fondamentali che credo possano essere di grande sfida anche per noi:

  • Che tipo di cultura vogliamo nelle nostre case e chiese?
  • Quale spazio stiamo creando per far prosperare i nostri figli?
  • Come stiamo radicando le nostre famiglie nella Parola di Dio?
  • Come stiamo modellando la preghiera e il ravvedimento?
  • Che aspetto ha la fedeltà nella nostra casa?
  • Quali sono le canzoni che sono nei nostri cuori e sulle nostre labbra?
  • Come stiamo adempiendo al Grande Mandato?

Deuteronomio 6:6-7 E queste parole che oggi ti comando rimarranno nel tuo cuore; e inculcherai ai tuoi figli, ne parlerai quando sei seduto in casa tua, quando cammini per strada, quando sei coricato e quando ti alzi.

Dio ci benedica
Antonio Morra