L’uso di Internet per attività ecclesiali non è sbagliato, ormai ne siamo largamente consapevoli specialmente dopo il periodo di quarantena dove la maggior parte delle chiese hanno spostato i lori incontri online tramite Facebook, Instagram, ZOOM e altro. 

Molte chiese stanno usando i social network, APP e siti web per evangelizzare, contattare persone nel bisogno, distribuire devozionali, predicazioni ecc. Questi elementi possono effettivamente sostenere ed aiutare la vita della chiesa e il coinvolgimento di tutti i membri.

Come ho detto in precedenza, è importante che la chiesa usi Internet per la condivisione del Vangelo. Internet è un “luogo” che non possiamo disertare assolutamente.  Per alcune persone la cosiddetta chiesa online è probabilmente l’unica realtà che potranno frequentare. Sto pensando a persone con grossi problemi fisici e mobilità, persone in nazioni dove il Cristianesimo è illegale ecc.

Ma la chiesa non potrà mai essere interamente digitale. Schermo-a-schermo non può sostituire faccia-a-faccia. La realtà digitale non può sostituire la realtà reale. 

Ci sono alcuni aspetti della chiesa che possiamo vivere online ma ci sono tanti altri che richiedono un contatto fisico e un luogo comunitario.

IL GRANDE PERICOLO

Il GRANDE pericolo arriva quando i sermoni di Internet o le esperienze di realtà virtuale sostituiscono completamente la connessione umana e spirituale con altri credenti. La spiritualità diventa quindi egoistica e consumistica. Se osserviamo ciò che Paolo descrive nelle lettere e Luca in Atti su come la chiesa è un corpo, sostenendosi sempre a vicenda e vivendo la vita insieme in comunità, vediamo che la chiesa online, da sola, non potrà mai adempiere ciò che Gesù intendeva per la sua sposa.

La chiesa non è solo un buon sermone. La chiesa non è solo il pastore o il tuo predicatore preferito. La chiesa non è solo un discorso motivazionale. La chiesa è molto molto molto di più. La chiesa virtuale non potrà mai essere “l’ekkelsia” di Dio anche se ci sono sicuramente benefici nell’ascoltare una buona predicazione/adorazione online o connettersi con credenti di altre realtà.

SOLI, MOLTO SOLI

Internet ci ha collegati digitalmente, abbiamo centinaia di amici su Facebook e centinaia di “followers” su Instagram eppure siamo molto soli. La partecipazione reale e fisica nel locale di culto ci aiuta a combattere l’epidemia della solitudine. Far parte di una comunità ecclesiale locale significa conoscere profondamente quelli diversi da te. Significa portare un pasto ai bisognosi. 

Significa servire nei compiti pratici come scuola domenicale, servizio d’ordine, gruppo accoglienza ecc. La chiesa per definizione implica intimità con gli altri. Senza la connessione umana, non è abbastanza chiesa.

Il discepolato stesso implica profonde relazioni. L’insegnamento è importante ma è nelle relazioni che possiamo sviluppare il carattere e la nostra integrità. 

Proverbi 27:17 Il ferro forbisce il ferro; così un uomo ne forbisce un altro.

La chiesa non è sempre un posto facile, ci sono scontri, pugnalate alle spalle, contrasti e divisioni ma… è anche quello di cui abbiamo bisogno per crescere. Mentre è molto più facile e conveniente ascoltare semplicemente un sermone online e andare avanti senza dover frequentare regolarmente durante la settimana, non è l’esperienza completa della chiesa.

La chiesa vera ti costa! Ed è buono che sia così.

Studi recenti hanno dimostrato che le persone che parlano troppo di fare le cose hanno meno probabilità di farle effettivamente perché quando ne parliamo, inganniamo le nostre menti nel pensare che abbiamo effettivamente fatto qualcosa al riguardo.

Lo stesso vale per Internet. Quando navighiamo attraverso alcuni siti web di chiese, guardiamo un tempo di adorazione su YouTube e/o commentiamo un blog cristiano, ci sentiamo come se avessimo fatto “chiesa” quando effettivamente ci mancano tantissimi aspetti fondamentali dell’essere chiesa.

COME IL NOSTRO MAESTRO

Gesù non è venuto sulla terra perché aveva bisogno di fare un “download” ulteriore di informazioni sulla condizione umana. Dio è diventato uomo e ha “fatto la sua dimora in mezzo a noi” (Giovanni 1:14) perché è così che Dio è diventato reale per noi. Con un nome, un volto e una presenza fisica.

Se Dio aveva bisogno di farlo con noi, dobbiamo farlo l’uno con l’altro. Essere nello stesso luogo è importante. È dove la chiesa diventa ancora più reale.

La chiesa digitale non può assolutamente sostituire la chiesa reale. Hai bisogno di una vera famiglia spirituale.

Dio ci benedica.
Antono Morra