Con grande umiltà scrivo questo articolo. Non voglio assolutamente erigermi da maestro ma spero di poter dare degli spunti di riflessione per tutti coloro che hanno a cuore il movimento dello Spirito nella chiesa e città di appartenenza. 

Molti uomini di Dio (nazionali e internazionali), guardando l’Italia, hanno profetizzato che ci saranno diversi “fuochi” in diverse regioni. Fuochi di risveglio in diverse città che si uniranno per impattare la nazione.

Parlando con diversi amici pastori, molti mi hanno confermato un nuovo fermento durante gli incontri di culto. Il rumore di pioggia è sempre più forte e tangibile. 

Nel mio piccolo, sia nella realtà locale dove servo che nelle chiese che visito, sento una percezione nuova, un nuovo desiderio, una nuova fame per la presenza di Dio.

Tutti abbiamo visto e forse “ammirato” quello che Dio sta facendo in diverse università negli USA partendo proprio dall’università di Asbury nel Kentucky. Quando questo accade, una nuova opportunità si apre per chi è stanco dello status quo religioso e vuole sperimentare di più.

È un tempo prezioso. Un’opportunità per pregare, digiunare, ravvedersi e santificarsi. Persistere per vivere qualcosa che forse non abbiamo mai visto prima. 

COME POSSIAMO DISPORCI AL MOVIMENTO DELLO SPIRITO SANTO?

1. Diamo spazio allo Spirito Santo

Comprendo che ognuno di noi è cresciuto con delle abitudini nel nostro servizio di culto. I programmi non sono sbagliati. Le persone hanno bisogno di un certo assetto per identificarsi e immedesimarsi, ma quando lo Spirito Santo vuole muoversi dobbiamo dargli spazio anche se non è come lo avevamo pianificato. Smantellare alcune tradizioni per permettere allo Spirito Santo di muoversi in libertà.

In questi giorni molte congregazioni si affrettano a svolgere la routine domenicale per non offendere nessuno e a volte non c’è tempo per cantare un ritornello in più o per assaporare il momento. Se Dio volesse interrompere il nostro programma irremovibile, glielo permetteremmo?

2. Focalizziamoci sulla collettività 

Comprendo che c’è bisogno di persone che predicano, guidano la lode, gestiscono il servizio d’ordine ecc. Sono tutte cose importanti e fondamentali. Allo stesso tempo credo che quando lo Spirito Santo si muove, Lui vuole coinvolgere tutti. Focalizziamoci attraverso lunghi momenti di adorazione, preghiera e ravvedimento collettivo. Nessun protagonista se non lo Spirito Santo. Lasciamo spazio alla ministrazione all’altare.

3. Focalizziamoci sulla preghiera

Quando lo Spirito Santo inizia a muoversi la cosa più importante da fare e “alimentare il fuoco”. Non temiamo di cambiare i nostri programmi per dare più spazio alla preghiera e digiuno. Tutti i risvegli sono stati causati e alimentati dalla preghiera.

4. Predichiamo la verità con grande convinzione

Lo Spirito Santo è anche lo Spirito della verità. Il movimento di Dio produce momenti di grande pentimento e ravvedimento. L’udire produce la fede. Le nostre parole devono nascere nella preghiera, intrise di lacrime di dolore e accese dai carboni ardenti del cielo.

5. Diamo spazio alle testimonianze 

Niente eleva il livello di fede di una congregazione come la testimonianza di un’autentica esperienza con Dio. Se un adolescente è stato liberato dalla depressione, lasciamo che condividi quello che è successo. Se una coppia sterile rimane incinta, che lo gridino dai tetti. Storie di interventi soprannaturali fanno scattare in tutti una santa aspettativa.

6. Evangelizzazione e attività sociale

Tanti risvegli e effusioni dello Spirito Santo hanno portato tante conversioni ed hanno partorito tanti ministeri per i bisognosi. Il risveglio porta la chiesa alla normalità. Produce compassione e azione verso i perduti. 

Consideriamo in modo sempre più efficace come raggiungere gli “irraggiungibili” della nostra città.

7. Diamo spazio alla nuova generazione

Non si tratta di escludere le altre generazioni ma c’è un’enfasi enorme sulla Generazione Z (quella nata negli ultimi 25 anni). Dio vuole raggiungere la generazione meno ecclesiale. Quella più lontana da Dio. Quella più influenzata dalla società. 

Questa generazione ha bisogno di autenticità e realtà tangibile. Diamo spazio a loro anche nei nostri culti. Hanno sicuramente bisogno di consigli e saggezza, ma lasciamo che Dio si usi di loro.

8. Custodisci la Fiamma

1 Tessalonicesi 5:19 dice chiaramente di non spegnere lo Spirito. Levitico 6:9-12 ripete per tre volte che il fuoco deve rimanere accesso sull’altare. Il fuoco è un atto divino. Dio inizia ma noi siamo chiamati a mantenerlo acceso. Non spegniamo il fuoco con l’orgoglio, il rigido tradizionalismo o la follia spirituale.

Apriamo le porte e i cuori al movimento dello Spirito. Attendiamoci il Suo intervento nella nostra vita, nelle nostre case e chiese. 

Quello che è accaduto a Asbury sia solo l’inizio.

Dio ci benedica,
Antonio Morra

Ispirato da alcuni scritti di Lee Grady e Dr. Michael Brown.