Proverbi 1:7 dice che il timore del signore è il principio della conoscenza.
Il verso lo conosciamo molto bene ma non sempre ci siamo soffermati a considerare le sue implicazioni più profonde.
Che cosa significa temere di Dio?
Sicuramente non stiamo parlando di avere paura di DiO… assolutamente.
Una delle definizione che ho ascoltato un pò di tempo fa da John Bevere è questa:
“Temere Dio significa essere terrificati dall’idea di vivere lontani da Lui”.
L’amore che abbiamo per Dio ci posiziona in riverenza nei suoi confronti facendoCi apprezzare la Sua vicinanza e la Sua presenza più di ogni altra cosa.
In altre parole, potremo dire, temere Dio significa amare quello che Dio ama e odiare quello che Lui odia. Sì… perché Dio odia… ma mi soffermerò su questo tema in qualche altro video.
Per dare forza a queste parole vorrei considerare brevemente la storia di Abrahamo.
In Genesi 22 Dio chiede a Abrahamo di sacrificare il suo unigenito e tanto desiderato figlio. Il figlio della promessa arrivato dopo tanti anni di dolore e sacrificio.
Dio gli aveva promesso Isacco ma adesso gli stava chiedendo di ucciderlo. Abrahamo non ci penso su molto, anche se posso immaginare il suo stato d’animo. Il giorno dopo le indicazioni di Dio parti subito insieme ad Isacco.
Riuscite ad immaginare quello che gli passava per la testa mentre portava suo figlio a morire? Abrahamo ubbidisce è basta. Dio non gli aveva dato una ragione specifica per la Sua richiesta. Abrahamo arriva al posto indicato, sale la montagna, costruisce l’altare e lega Isacco.
Nel momento in cui Abrahamo alza il coltello per uccidere Isacco, Dio invia un suo angelo che ferma Abrahamo.
FERMATI ABRAHAMO!
Genesi 22:12 L’Angelo disse: «Non stendere la tua mano contro il ragazzo e non gli fare alcun male; ora infatti so che tu temi Dio, poiché non mi hai rifiutato tuo figlio, l’unico tuo figlio».
L’angelo di Dio conosceva che Abrahamo tremava Dio… perchè?
Perchè nonostante i dubbi, il dolore, lo sgomento … Abrahamo aveva ubbidito a Dio senza esitare.
Chi teme Dio ubbidisce alla sua parola anche quando non capisce il perchè di certe cose. Un’ubbidienza totale e fino alla fine.
Questa è anche una delle ragioni che Abrahamo fu chiamato amico di Dio. Abrahamo conosceva il cuore di Dio e sapeva che “tutto cooperava al bene per la sua vita”.
Lo scrittore degli Ebrei infatti ci ricorda che Abrahamo Per fede era sicuro che nonostante tutto il figlio della promessa resuscitava. (Ebrei 11:19)
Concludo con dei versi che mi stanno molto a cuore, un’incitazione apostolica in Filippesi 2:12-13:
Così, miei cari, voi che foste sempre ubbidienti, non solo come quando ero presente, ma molto più adesso che sono assente, adoperatevi al compimento della vostra salvezza con timore e tremore; infatti è Dio che produce in voi il volere e l’agire, secondo il suo disegno benevolo.
A presto,
